La Cascata delle Marmore è una cascata a flusso controllato, tra le più alte d’Europa, potendo contare su un dislivello complessivo di 165 m, suddiviso in tre salti. Si trova a circa 7,5 km di distanza da Terni, in Umbria, quasi alla fine della Valnerina, la lunga valle scavata dal fiume Nera. Il nome deriva dai sali di carbonato di calcio presenti sulle rocce che sono simili a marmo bianco.
Le acque della cascata sono sfruttate intensamente per la produzione di energia elettrica, nella centrale di Galleto. Questo fa sì che la cascata vera e propria non sia continuamente funzionante, ma per la maggior parte del tempo si riduce alle dimensioni di un torrente. Il bacino del lago di Piediluco funge da serbatoio idrico per la centrale, costruita nel 1929, capace di produrre energia elettrica con una potenza di circa 530 MW.
Per regolare il funzionamento della centrale e per permetterne la visione a tutti, in orari e periodi definiti, la cascata viene fatta funzionare alla massima portata: un segnale acustico avvisa dell’apertura delle paratoie di regolazione, e in pochi minuti la portata aumenta fino al valore massimo. Normalmente, la cascata funziona un paio di ore al giorno, con orari di funzionamento prolungati in occasione di giorni festivi. Si accede ai punti di osservazione migliori previo pagamento di un biglietto d’ingresso.
La cascata è formata dal fiume Velino che, in prossimità della frazione di Marmore (376 m s.l.m., 802 abitanti secondo i dati Istat del 2001), defluisce dal lago di Piediluco e si tuffa con fragore nella sottostante gola del Nera. Normalmente solo una parte dell’acqua del fiume Velino (portata media 50 m³/s) viene deviata verso la cascata (circa il 30%, equivalenti a circa 15 m³/s). Fa parte del parco fluviale del Nera.
Flora e fauna
La flora e la fauna in corrispondenza delle cascate è tipica della macchia mediterranea. La cascata si contraddistingue per la straordinaria ricchezza biologica. Numerosi sono i vegetali che appartengono sia a forme primitive (alghe azzurre e verdi, muschi, epatiche e licheni), sia ad organismi evoluti come i macromiceti; le piante vascolari acquatiche e quelle terrestri (felci e piante con fiori). A queste presenze botaniche vanno aggiunte le numerose specie zoologiche appartenenti ad insetti, anfibi, pesci, rettili, uccelli e piccoli mammiferi.
L’importanza di questa biodiversità è testimoniata dal fatto che l’area del parco della Cascata delle Marmore è stata riconosciuta a livello europeo come SIC (SIC) e Zona di protezione speciale (ZPS) della Rete Ecologica Europea Natura 2000.[2] Sono presenti specie di uccelli rari o addirittura unici in Italia. Alcuni esempi: Il Merlo acquaiolo e la Ballerina gialla che si alimentano lungo le sponde e nel letto del Nera; il variopinto Martin pescatore che si può osservare durante le migrazioni invernali; la Rondine montana e il Passero solitario che nidificano nelle nude pareti rocciose e la Ballerina bianca che costruisce il nido di fango sotto i tetti delle case prossime alla cascata; l’Usignolo che abita la vegetazione igrofila; la Gallinella d’acqua e il Germano reale.